CESSIONE LANCIA D50 ALLA FERRARI
La Lancia D50 nacque dalla volontà di Gianni Lancia di partecipare al campionato di Formula 1 nel 1954.
Il progetto vide quindi la luce nella seconda metà del 1953 e la monoposto fece i suoi primi passi nel febbraio del 1954.
La D50 era una vettura che si distingueva da tutte le altre monoposto di F1, sia nell’estetica che nella meccanica. Si distingueva innanzitutto per le forme, con i serbatoi posizionati ai lati, tra le ruote anteriori e posteriori, garantendo un posizionamento delle masse più vicine al baricentro. Ovviamente il vantaggio risiedeva anche nel coefficiente aerodinamico Cx sperimentato in galleria del vento con un modello in scala. Il bilanciamento dei pesi, tuttavia, era molto variabile a seconda della quantità di benzina presente nei serbatoi e peggiorava al diminuire della quantità di carburante.
La vettura era piuttosto leggera, 620 kg, rispetto alla concorrenza. La Mercedes W196 pesava 690kg, nella versione a ruote scoperte, e 720 kg, nella versione carenata.
Relativamente alla parte meccanica, la D50 debuttò con un passo corto di 2200mm, sospensioni indipendenti all’avantreno e a ponte De Dion al retrotreno. Il motore era un V8 da 2,5 litri di cilindrata con funzione anche portante, che permise di contenere i pesi a scapito però, come si dimostrò, della affidabilità. Presentava inoltre un’inclinazione sul piano orizzontale di 12° permettendo all’albero di trasmissione di passare a lato del sedile e poter posizionare quest’ultimo più in basso, sempre a vantaggio del baricentro.
Il materiale su cui lavorare era ottimo, ma a causa dell’incidente mortale di Ascari avvenuto il 26 maggio 1955 a Monza, la Lancia abbandonò le corse di F1 ritirando tutte le proprie vetture.
A fronte della decisione di Gianni Lancia, Fiat e ACI si adoperarono per una cessione di tutto il materiale alla Ferrari. Furono donate 6 vetture, due scocche smontate, di cui una carenata, pezzi di ricambio, camion e il personale addetto tra cui il progettista Vittorio Jano.
Relativamente alla parte meccanica, la D50 debuttò con un passo corto di 2200mm, sospensioni indipendenti all’avantreno e a ponte De Dion al retrotreno. Il motore era un V8 da 2,5 litri di cilindrata con funzione anche portante, che permise di contenere i pesi a scapito però, come si dimostrò, della affidabilità. Presentava inoltre un’inclinazione sul piano orizzontale di 12° permettendo all’albero di trasmissione di passare a lato del sedile e poter posizionare quest’ultimo più in basso, sempre a vantaggio del baricentro.
Il materiale su cui lavorare era ottimo, ma a causa dell’incidente mortale di Ascari avvenuto il 26 maggio 1955 a Monza, la Lancia abbandonò le corse di F1 ritirando tutte le proprie vetture.
A fronte della decisione di Gianni Lancia, Fiat e ACI si adoperarono per una cessione di tutto il materiale alla Ferrari. Furono donate 6 vetture, due scocche smontate, di cui una carenata, pezzi di ricambio, camion e il personale addetto tra cui il progettista Vittorio Jano.
La cerimonia ufficiale avvenne il 26 luglio 1955 nella fabbrica Lancia a Torino.
Luglio 1955 - D50 in allestimento nel cortile della fabbrica Lancia [Anonimo]
Cerimonia di cessione delle D50 alla Ferrari [Anonimo]
Esposizione delle 6 vetture consegnate alla Ferrari [Anonimo]
Esposizione delle 6 vetture consegnate alla Ferrari [Anonimo]
Caricamento di una D50 nel camion Ferrari [Anonimo]
Caricamento delle D50 nei camion [Archivio Graham Gauld]
Sul materiale consegnato esistono alcune versioni contrastanti. Alcune di queste, o forse sempre la stessa, sostengono che la vettura con chassis 0001 sia rimasta di proprietà Lancia, il cui esemplare è conservato presso il museo Lancia di Torino. Gli esemplari dallo 0002 allo 0007 risulterebbero quelli consegnati a Ferrari durante la cerimonia di cessione, mentre lo chassis 0008 risulterebbe essere quello smontato vicino alla carrozzeria aerodinamica. La Streamliner invece risulterebbe priva di chassis.
Tuttavia, il testo ufficiale della fabbrica Lancia riporta l’inventario del materiale consegnato alla Ferrari secondo cui sono stati consegnati (fonte D. Nye):
- - D50A chassis 0001 – motore n.13
- - D50A chassis 0002 – motore n.16
- - D50A chassis 0003 – motore n.14
- - D50A chassis 0004 – motore n.17
- - D50A chassis 0005 – motore n.12
- - D50A chassis 0006 – motore n.18
- - Motori n. 1, 4, 5, 10, 20 e 21
- - Ruote e pneumatici
In più sono stati consegnati 2 chassis nuovi, uno con carrozzeria Streamliner e uno con carrozzeria normale, entrambi privi di parti meccaniche.
D50 versione carenata, vista laterale [Anonimo]
D50 versione carenata, vista frontale [Anonimo]
In più furono anche donati i relativi progetti della D50 e anche dell’ultimo progetto Streamliner.
Ottobre 1953 - Progetto Lancia D50 Streamliner [Fonte AISA - Guido Rosani]
Lo chassis 0001 fu costruito nel 1954 su progetto esecutivo datato settembre 1953.
I telai 0002 e 0003 furono costruiti nel 1954 con passo corto (2200 mm), mentre a cavallo tra il 1954 e il 1955 furono costruiti i telai 0004 e 0005 con passo leggermente più allungato (2286 mm). Dalle immagini delle 4 vetture, riportate nei rispettivi post, il differente passo è percepibile osservando la diversa distanza tra i loghi Ferrari, posti sulle fiancate, rispetto al parabrezza.
Lo chassis 0006 fu costruito nel 1955. Fu la vettura #26 guidata da Ascari finita in mare alla curva delle piscine al GP di Monaco, qualche giorno prima del fatidico incidente. Non è certo se sia stata completamente restaurata e se sia la stessa ceduta alla Ferrari. Nell’inventario però è presente un telaio 0006 e potrebbe essere la stessa vettura o un esemplare rinumerato. Se fosse la stessa, potrebbe trattarsi della vettura non verniciata, consegnata alla Ferrari. Di fatto la Lancia non usò più quella vettura.
I telai 0002 e 0003 furono costruiti nel 1954 con passo corto (2200 mm), mentre a cavallo tra il 1954 e il 1955 furono costruiti i telai 0004 e 0005 con passo leggermente più allungato (2286 mm). Dalle immagini delle 4 vetture, riportate nei rispettivi post, il differente passo è percepibile osservando la diversa distanza tra i loghi Ferrari, posti sulle fiancate, rispetto al parabrezza.
Lo chassis 0006 fu costruito nel 1955. Fu la vettura #26 guidata da Ascari finita in mare alla curva delle piscine al GP di Monaco, qualche giorno prima del fatidico incidente. Non è certo se sia stata completamente restaurata e se sia la stessa ceduta alla Ferrari. Nell’inventario però è presente un telaio 0006 e potrebbe essere la stessa vettura o un esemplare rinumerato. Se fosse la stessa, potrebbe trattarsi della vettura non verniciata, consegnata alla Ferrari. Di fatto la Lancia non usò più quella vettura.
Maggio 1955 - Recupero della D50 di Ascari a Monaco, chassis 0006 [Motorsport images]
L'esemplare con carrozzeria Streamliner, che forse avrebbe dovuto debuttare a proprio Reims in luglio, come "Special Reims", è avvolto da un piccolo mistero, il cui chassis non era stato numerato dalla Lancia. Nemmeno l'altro telaio parzialmente smontato.
Lancia D50 Streamliner, vista prospettica [Fonte AISA - Guido Rosani]
Anche Pritchard nel 2014 sostiene genericamente che durante la cerimonia di cessione del 26 maggio 1955, oltre ai 6 esemplari costruiti, siano stati consegnati parti di ricambio e alcune parti meccaniche grazie alle quali la Ferrari ha potuto assemblare altri 2 esemplari. Questa considerazione risulta abbastanza coerente con quanto dichiarato da Nye.
Nella ricostruzione che segue, sono stati realizzati dei disegni evocativi di una ipotetica versione della monoposto della Lancia Streamliner, se avesse girato in pista.
La particolarità della monoposto è presentata dalle ruote completamente carenate, in linea con la tendenza del primo stadio di sviluppo delle Streamliner dell'epoca (Mercedes e Connaught). Un'altra particolarità è un taglio sul passaruota anteriore destro probabilmente creato per smaltire il calore in eccesso. Non è noto perché sia stato operato solo su un lato e non su entrambi. Come poi sperimentato dalla Mercedes, anche la Lancia ripropose le prese d'aria per il raffreddamento delle ruote posteriori.
Risulta comunque una evidente similitudine con la successiva Ferrari D50 Streamliner ispirata dalle forme sperimentate sulla progenitrice, rendendola più filante e snella.
Disegno della Lancia D50 carenata [Disegno di Nicola Danza & Ludovico Danza]
Disegno della Lancia D50 carenata, vista posteriore [Disegno di Ludovico Danza]
Luglio 1956 – GP Francia – Ferrari D50 T-car - Chassis 0006 [GPL Collection]
Un giorno io non ci sarò più. Spero che le rosse vetture che portano il mio nome continueranno ad esserci anche dopo di me ed a farsi onore su tutti i circuiti del mondo.Enzo Ferrari