FERRARI 125F1 CHASSIS C-01
Agosto 1949 – Test Monza – Retrotreno 125 #0 chassis C-01 [da Le Origini del Mito – Archivio Corrado Millanta]
1949 | 11 settembre | Italia | Ascari | 125 | #8 |
1950 | 8 gennaio | Buenos Aires | Ascari | 166FL | #12 |
| 15 gennaio | Mar del Plata | Ascari | 166FL | #12 |
| 22 gennaio | Rosario | Ascari | 166FL | #12 |
| 16 aprile | San Remo | Ascari | 125 | #12 |
| 21 maggio | Monaco | Ascari | 125 | #40 |
| 4 giugno | Svizzera | Ascari | 125 | #18 |
| 18 giugno | Belgio | Ascari | 275 | #4 |
| 2 luglio | Francia | Ascari | 275 | #10 |
| 16 luglio | Albi | Villoresi | 275 | #16 |
| 23 luglio | Zandvoort | Villoresi | 125 | #6 |
Agli albori del 1° campionato del mondo di F1, la Ferrari si accingeva a realizzare il suo primo modello da Gran Premio. Si trattava di un modello progettato da Colombo a partire dal 1949, basato su una evoluzione della 125 monostadio. Per questo motivo il progetto era siglato GP-49.
Enzo Ferrari, anche lui di scuola Alfa, era un fervido sostenitore del motore 12 cilindri e convinto che il motore sovralimentato fosse la strada corretta. Venne quindi realizzata la nuova 125 doppio stadio con un nuovo telaio riprogettato e lungo 11 cm in più (7ft 11in – 2420mm) di quello monostadio del 1948 (7ft 1in – 2160mm).
Da “Fifty years of Ferrari” di Henry, la monoposto, oltre ad avere un passo allungato rispetto alla precedente versione, aveva una carreggiata più larga di 9 cm con una griglia frontale modificata.
Da “Le origini del mito”, si riporta vennero costruiti due esemplari lungamente provati da Ascari e Villoresi tra le strade di Maranello, all’aerodromo di Modena e a Monza, dapprima contraddistinti con i numeri 0 e 1. Non sappiamo con quale ordine queste numerazioni fossero state assegnati ai numeri di telaio ma ipotizzo che la numero 0 corrispondesse allo chassis C-01. Nella sequenza delle immagini, alcuni dettagli relativi alle feritoie nella coda e sul cofano motore indicano che si tratti sempre dello stesso chassis, assegnato ad Ascari.
Ad agosto del 1949, appena uscita dalle officine di Maranello, ci furono i primi test a Monza dello chassis C-01 non ancora verniciato.
Agosto 1949 – Test Monza – 125 #0 chassis C-01 [da Le Origini del Mito – Archivio Corrado Millanta]
Come era consuetudine dell’epoca, le squadre italiane portavano al GP di Italia le vetture che avrebbero corso l’anno successivo. Così fu per la 125F1 che partecipò al GP Italia del 1949. La 125 doppio stadio si rivelò fin da subito poco competitiva per diversi fattori: motore, sospensioni e passo. Nonostante tutti gli sforzi di Colombo, il motore non riusciva ad erogare più di 320 cavalli, ben al di sotto delle aspettative e della concorrenza. La sua tendenza a surriscaldarsi aveva anche obbligato a creare prese d’aria aggiuntive per il raffreddamento.
La numero #0, poi rinumerata per la corsa #8, venne guidata da Ascari.
Settembre 1949 – GP Italia prove libere – 125 #0 chassis C-01 [Alamy]
Si noti l’assenza della carrozzeria al di sotto dei collettori di scarico, forse per migliorare la fuoriuscita di aria calda dovuta ai noti problemi di surriscaldamento.
Settembre 1949 – GP Italia – 125 #8 chassis C-01 [Motorsport]
La lunga pausa invernale e i deludenti risultati della 125 doppio stadio convinsero Ferrari, da un lato, ad investire su un nuovo progetto di motore aspirato da 4,5 litri, sotto la guida di Lampredi, dall’altro, ad inviare il Reparto Corse in Argentina per testare le monoposto nella Temporada che prevedeva ancora una gara nel 1949 e 3 gare nel gennaio del 1950.
La Ferrari in quegli anni era solita assegnare alle vetture il nome coerente con la capacità cilindrica. Per questa ragione spesso l’identificazione è particolarmente problematica e fonti diverse riportano dati contrastanti. Infatti, come avvenuto alla Temporada Argentina del 1950, capitava che si cambiava motore con cilindrata diversa, a parità di macchina, per avere una designazione diversa. Inoltre, i musi che spesso le vetture si scambiavano rendono complicato assegnare il corretto chassis. Per la Formula Libera della Temporada, ad Ascari venne montato sul telaio C-01 un motore 2 litri usato per le gare di Formula 2, da qui il nome 166FL, e munito di un compressore monostadio.
Gennaio 1950 – Buenos Aires – 166FL #12 chassis C-01 in testacoda, preceduto dalla 166FL #44 chassis C-02 [Anonimo]
Gennaio 1950 – Mar del Plata – 166FL #12 chassis C-01 [foto Alfredo Parga]
Gennaio 1950 – Rosario – 166FL #12 chassis C-01 [foto Jorge Augé Bacqué]
Di rientro in Europa lo chassis C-01 partecipò ad una gara di F1 extra campionato a Ospedaletti nella medesima configurazione con cui aveva corso in Sud America. In realtà il motore non era più il 2 litri ma si era tornati alla configurazione originale con il sovralimentato da 1.5 litri.
Aprile 1950 – GP San Remo – 125 #12 chassis C-01 [Foto Karl Ludvigsen]
Anche a Monaco si presentò senza particolari differenze rispetto al GP di San Remo.
Maggio 1950 – GP Monaco – 125 #40 chassis C-01 [Motorsport]
Nel GP della Svizzera, erano presenti ai lati della griglia anteriore tagli a tutta altezza per migliorare il raffreddamento. Da “le origini del mito”, Ascari guidò la macchina #18 vecchio tipo dotata del ponte De Dion, come il debuttante chassis C-04.
Giugno 1950 – GP Svizzera– 125 #18 chassis C-01 [Anonimo]
Nel successivo GP in Belgio, la Ferrari portò per la prima volta il motore aspirato nella sua cilindrata 3,3 litri di Lampredi, che venne affidata ad Ascari. La fiducia nei motori sovralimentati era tale che fu l’ultima apparizione in campionato della 125, sostituita dalle Formula 2 166.
Giugno 1950 – GP Belgio – 275 #4 chassis C-01 [Foto Fred Taylor - GP Library Limited]
La Ferrari in quegli anni era solita assegnare alle vetture il nome coerente con la capacità cilindrica. Per questo l’identificazione era particolarmente problematica perché bastava cambiare motore con cilindrata diversa, a parità di telaio e di carrozzeria, per avere una designazione diversa.
Il concetto della 275 era promettente e si decise di realizzare una nuova vettura in cui combinare un nuovo telaio e un nuovo motore da far partecipare al GP delle Nazioni (vedere post “340 prototipo”).
Un giorno io non ci sarò più. Spero che le rosse vetture che portano il mio nome continueranno ad esserci anche dopo di me ed a farsi onore su tutti i circuiti del mondo.Enzo Ferrari
Credits
Le Origini del Mito, Le memorie del progettista delle prime Ferrari – G. Colombo
Ferrari – H. Tanner & D. Nye
Fifty years of Ferrari - A grand prix and sports car racing history – A. Henry
A Record of Grand Prix & Voiturette Racing - Vol.5
GRAND PRIX FERRARI THE YEARS OF ENZO FERRARI'S POWER, A. Pritchard
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