FERRARI 312/68 – CHASSIS n.011
1968 | 12 maggio | Spagna | - | Spare-car |
| 9 giugno | Belgio | Amon | #22 T-car |
| 23 giugno | Olanda | Amon | #9 |
| 7 luglio | Francia | Amon | #24 |
| 20 luglio | Gran Bretagna | Amon | #5 |
| 4 agosto | Germania | Amon | #8 |
| 16 agosto | International Gold Cup | - | #8 |
| 8 settembre | Italia | Amon | #9 |
Nel 1968, l’aerodinamica acquisisce un ruolo fondamentale grazie all’introduzione degli alettoni nelle vetture di F1.
Il telaio 011 fu realizzato nel corso del 1968, seguendo la numerazione dispari (destinati alle sole F1). Esordì nel weekend del GP di Spagna, come telaio di riserva. Infatti, l’uso dei muletti e di vetture di scorta divenne una consuetudine proprio da quell’anno.
La monoposto era identica al primo modello (chassis 009) presentato un paio di mesi prima. Unica differenza visibile sono le griglie poste sugli sfoghi d’aria del radiatore dell’acqua e su una maggiore carenatura al di sotto delle sospensioni anteriori, sempre con le griglie. Per il GP del Belgio la Ferrari porta una novità assoluta in F1, gli alettoni. L’alettone posteriore testato sullo chassis 009 qualche giorno prima a Modena, viene montato a rotazione sulle monoposto presenti a Spa.
L’immagine sottostante mostra le vetture iscritte al GP del Belgio, con al centro la monoposto che ritengo sia montata sul telaio 011. Nonostante le differenze tra la versione ‘67 e la versione ‘68 siano minime, alcuni dettagli e finiture, tra cui la forma più affusolata del cockpit, suggeriscono sia il nuovo telaio. Si noti che è sempre registrata come numero 22, come la vettura alla sua destra, ma non presenta ancora lo stencil “T”.
Giugno 1968 – GP Belgio Qualifiche – 312/68 #22T chassis 011 [Getty]
La vettura, impiegata come muletto venne guidata da Amon per testare diverse soluzioni, con e senza alettone posteriore e baffi anteriori.
Giugno 1968 – GP Belgio Qualifiche – 312/68 #22T chassis 011 [Motorsport]
Giugno 1968 – GP Belgio Qualifiche – 312/68 #22T chassis 011 [Motorsport]
In Olanda lo chassis 011 apparve con un alettone leggermente avanzato e ancorato direttamente al rollbar, la cui modifica aveva riguardato anche lo chassis 009. Mentre, le griglie usate in Belgio non vennero più impiegate.
Giugno 1968 – GP Olanda – 312/68 #9 chassis 011 [Motorsport]
Il giorno seguente il GP di Olanda, la Ferrari si fermò un giorno in più a Zandvoort, ufficialmente per provare le gomme Firestone, in realtà per comprendere meglio la macchina e il perché del disastro olandese. Tuttavia, provò solo Amon con la 011. Il martedì il camion Ferrari si spostò poi al Nurburgring e Amon registrò il miglior tempo sul giro rispetto all’anno precedente.
In Francia lo chassis 011 non subì modifiche e si presentò nella stessa configurazione portata al GP di Olanda.
Luglio 1968 – GP Francia – 312/68 #24 chassis 011 [Motorsport]
Anche a Brands Hatch, al Nurburgring e a Monza la monoposto rimase immutata.
Luglio 1968 – GP Gran Bretagna – 312/68 #5 chassis 011 [Motorsport]
Luglio 1968 – GP Germania – 312/68 #8 chassis 011 [Motorsport]
Nelle qualifiche del GP di Italia vennero testati per il secondo anno consecutivo due airbox, uno per bancata, in corrispondenza dei tromboncini di aspirazione per migliorare il flusso di aria in entrata, sfruttando le alte velocità raggiunte.
Settembre 1968 – GP Italia Prove libere – 312/68 #9 chassis 011 [Autosprint]
Settembre 1968 – GP Italia – 312/68 #9 chassis 011 [Motorsport]
In gara, Amon termina la sua corsa andando fuori strada a Lesmo, uscendo illeso da un brutto incidente in cui la sua macchina si distrusse.
Un giorno io non ci sarò più. Spero che le rosse vetture che portano il mio nome continueranno ad esserci anche dopo di me ed a farsi onore su tutti i circuiti del mondo.Enzo Ferrari
Credits
Autosprint
A Record of Grand Prix & Voiturette Racing - Vol.8
Nessun commento:
Posta un commento